venerdì 14 agosto 2009

Bevendo sake

Una volta trovato un buon sake, come berlo?
...come ho scritto nel precedente post, non è corretto chiamarlo "sake", ma visto che noi occidentali lo conosciamo così, continuo a farlo anch'io, altrimenti non ci capiamo :)


Caldo
E' idea comune che il sake si beva caldo.
In realtà andrebbero scaldati solo quelli di qualità non eccelsa.
Quelli chiamati futsū-shu [普通酒? - "sake ordinari"].

Ci sono tre livelli di riscaldamento:
  • nurukan: leggermente più caldo della temperatura ambiente. Ha il difetto di raffreddarsi rapidamente.
  • okan (o solamente kan): tra 40 e 50°C. La temperatura standard usata in Giappone
  • atsukan: qualunque temperatura al di sopra dei 50°C. Ideale per l'inverno. Spesso il sake bevuto all'estero è scaldato a questa temperatura.
    Conoscendo l'amore dei giapponesi per il cibo al calor bianco, immagnino che non ci sia una temperatura massima se non quella di ebollizione :)
Il sake viene scaldato a bagnomaria, direttamente nella bottiglietta di ceramica - tokkuri [徳利?], con la quale viene servito.
Si beve in piccoli bicchierini di ceramica, chiamati choko (o meglio o-choko, con il prefisso onorifico).

Freddo
Il sake freddo viene versato nel tokkuri o direttamente nella bottiglia.
Si può bere negli o-choko o in bicchieri da degustazione, come quelli da vino (un'introduzione recente).


Un altro modo tradizionale per bere il sake freddo è in particolari bicchieri quadrati, chiamati masu [枡?]. In legno, a volte laccati. Oggi anche in plastica.
La misura dei masu è standard: 180ml.
Un tempo veniva utilizzata anche come misura del riso.

La tradizione vuole che il masu sia riempito fino all'orlo, in segno di prosperità e abbondanza.

Sull'ottima guidina tascabile "Illustrated eating in Japan", pubblicata dall'ente turistico giapponese (JTB), ho letto di un'usanza curiosa: un pizzico di sale sull'angolo del masu.
Dovrebbe esaltare il sapore del sake, specialmente per quelli invecchiati, taruzake [樽酒? - letteralmente "sake in barile"].

A quanto ho capito, questa abitudine è in disuso anche in Giappone, ma appena avrò a disposizione una buona bottiglia mi riprometto di provare.

3 commenti:

FrancescaV ha detto...

Leggo sempre con molto interesse i tuoi post, in particolare questi legati al cibo e al bere. Curiosi i bicchieri quadrati, me li immagino scomodossimi, ma credo che ai giapponesi interessi molto di più la presentazione che la funzionalità, o sbaglio?

Titti ha detto...

ciao nicus,
gli tuoi articoli sui sake sono molto precisi... di solito chiedo al commesso le informazioni quando scelgo i sake (ci sono quello dolce, secco, pesante, leggero... e sono astemia e non li conosco bene), comnque siamo sicuri se scegliemo "daiginjo" o "ginjo"... e lo beviamo freddo freddo..

Rossella ha detto...

Un post utile per far finta di sapere qualcosa domani alla mia prima degustazione di sake.