giovedì 25 giugno 2009

Non solo sushi: Okonomiyaki e Monjayaki


E' raro trovare gli Okonomiyaki dalle nostre parti, nei ristoranti giapponesi che spesso non vanno molto oltre il sushi (specialmente quelli fighetti milanesi :P )

L'Okonomiyaki [お好み焼き? - letteralmente "griglia quel che ti pare"] è originario di Ōsaka, ma diffusissimo in tutto il Giappone.

Il successo è dovuto probabilmente al fatto che è un piatto dove ci puoi mettere di tutto (un po' come la pizza) e che si mangia in socialità (un po' come la raclette), seduti attorno ad un tavolo-piastra elettrica.

La base è una pastella di acqua, farina e uovo, con cavolo tritato.
A questi si aggiungono altri ingredienti a fantasia: seppia, gamberetti, maiale (occhio vegetariani o macrobiotici!).

Tutto tritato fine e cotto su una piastra fino a prendere l'aspetto di una frittatona.


L'Okonomiyaki viene poi di solito cosparso di Katsuobushi [鰹節?], striscioline sottili di tonno essiccato, fermentato e affumicato.
Meno terribile di quanto sembri dalla descrizione... il sapore è molto delicato.
Solo un po' inquietanti quando le striscioline si muovono e contorcono, col calore, come fossero vive :D


Gli Okonimiyaki appartengono alla categoria di cibi chiamati Konamono [粉物? - lett. "cose di farina"... quindi anche la nostra pasta, o la pizza, sarebbero "konamono" :) ].

Un altro rappresentante di questa categoria di cibi è il Monjayaki [もんじゃ焼き?], un piatto originario di Asakusa, Tokyo.

Simile all'Okonomiyaki, ma senza l'uovo.
Quello tipico è fatto con micro-gamberetti e striscioline di seppia, secchi.
La "pastella" risultante è molto più liquida di quella dell'Okonomiyaki.
Per questo la cottura fai-da-te è MOLTO più complicata!
Non basta spargere il composto sulla piastra e aspettare che cuocia.

Gli ingredienti non vengono mischiati "a priori". Devono essere messi sulla piastra in un ordine e modo ben preciso, come illustrato da questo sito.

Si unge la piastra ben calda.
Si mettono gli ingredienti solidi; si schiacciano e triturano con la spatola, mentre si lascia il Katsuobushi a scaldare su un lato della piastra.
Quando sono cotti al punto giusto, si scava un cratere al centro, si versano il composto liquido.
Solo dopo qualche minuto (il mitico "quanto basta") si mescola tutto.


Il processo dev'essere tutt'altro che semplice, anche per gli autoctoni.

Noi abbiamo provato il Monjayaki in un ristorantino di Tokyo.
L'omino del ristorante ci ha seguito in tutta l'operazione, ma abbiamo notato che osservava continuamente, con disapprovazione, un gruppo di massaie giapponesi che evidentemente non seguiva la procedura alla lettera.

La particolarità del Monjayaki dipende proprio dal composto inizialmente molto liquido, che ci mette molto a solidificare.
Continua a cuocere mentre lo mangi.
Gusto e consistenza cambiano man mano che il pasto prosegue.



A Tokyo c'è una via con decine e decine di ristoranti, tutti specializzati in Okonomiyaki e Monjayaki.
A due passi dalla fermata di Tsukishima [月島?] (linee Yarakucho e Toei Oedo - vedi mappa), in una zona residenziale poco frequentata dai turisti, a poche fermate di metro dal centro.


Visualizza la mappa in dimensioni maggiori


Dopo aver percorso tutta la via avanti e indietro ci siamo infilati in uno a caso, secondo il criterio "ha le foto sul menu, così possiamo puntare col ditone quello che vogliamo" :)
Siamo capitati bene. Un ristorantino di sei tavoli con un oste molto simpatico.
Gli faccio volentieri pubblicità, se qualcuno dovesse capitare da quelle parti eccone il biglietto da visita :)


Se invece qualcuno passa da Milano, l'altro giorno abbiamo provato un ristorante, Oasi giapponese, dove fanno gli Okonomiyaki (ma non i Monjayaki).
Un posto decisamente poco fighetto dove fanno un sacco di piatti che di solito non si trovano nei ristoranti giapponesi dalle nostre parti.
Io ho finalmente potuto provare i ramen [ラーメン?] che non ero mai riuscito a mangiare, per la ferma opposizione di Petula ad entrare in un ristorante di ramen (in Giappone i ristoranti tendono ad essere specializzati in un tipo di cibo) dove mettono carne ovunque.

5 commenti:

Mara ha detto...

Ciao, sono Labrys di Anobii ^o^ Anche una mia amica trova che il ristorante "Oasi giapponese" sia stato una bella scoperta, io spero di provarlo presto. Fanno un solo tipo di okonomiyaki (come di solito succede per udon e soba) o si può scegliere un pò? Scusa la curiosità sciocca, adoro l'okonomiyaki!

l'onorevole carpa ha detto...

Adoro gli okonomiyaki, ed è una triste verità quella per cui gli italiani quando pensano alla cucina Giapponese, pensano solo al sushi/sashimi o tempura.
Quando ho voglia d'Okonomiyaki, prendo la mia scorta di farina e me li cucino a casa da sola :(

Nicus ha detto...

@Mara/Labrys: All'Oasi Giapponese non ho (ancora) provato gli okonomiyaki.
Stando al menu sul loro sito ne hanno due tipi.
Mi riprometto di testarli al più presto :)

@l'onorevole carpa: di recente siamo stati in un locale a Milano - Zakuro - che fa cucina un po' stile izakaya.
Ottimo (ma non economico).
Peccato aver assistito alla scena di più avventori che uscivano dopo aver visto il menu, perché "non c'è il sushi".

Temo che i limiti dell'offerta dei ristoranti giapponesi in Italia dipendano soprattutto dai limiti dei clienti autoctoni.

acquaviva ha detto...

Okonomiyaki buoni a Milano? Mi ci fiondo!!! E anche nel ristorantino/izakaya... Sono patitissima di cucina casalinga e di streetfood giapponesi, a casa cucino quello che posso ma i gusti originali non sempre sono riprodcibili come si deve con i prodotti che si trovano in Italia (la salsa okonomiyaki, per esempio, che mi piacerebbe imparare a preparare home-made...).
Questo blog è utilissimo, siete dvvero bravi.
Sapete per caso anche dove si possono trovare le foglie di shiso fresche? Posso ricambiare con qualche ricettina già testata...

Nicus ha detto...

@acquaviva: se vai da Zakuro facci sapere cosa ne pensi.
A noi non è sembrato male, ma un po' caro. Non è un vero izakaya, eh... in Italia non avrebbe nessun cliente, ma il tipo di cucina si avvicina abbastanza.

Ho chiesto conferma a Petula, che in questi giorni è offline: le foglie di shiso fresche sono impossibili da trovare (se per caso le scopri facci sapere).