venerdì 26 settembre 2008

Totoro, Fuji e onsen

Due giorni avventurosi...

Dopo tre mesi a parlarne, l'altro giorno siam finalmente giunti nel magico mondo di Miyazaki e di Totoro (per chi non sapesse chi sono: male!!! fate una ricerca su google ;-))!

Alla fermata del bus di Mikata c'era già un mini totoro ad accoglierci e a indicarci, stile Pollicino, la giusta via... e così siamo giunti nella città di Laputa, labirintica e coperta di vegetazione con la ricostruzione del robot a custodia di questo magico mondo.



Nulla in confronto ai parchi americani pieni di giochi e attrazioni,il Museo d'arte Ghibli è quel che il nome intende: la celebrazione e l'archivio dei pensieri e della poesia di un vero genio dell'animazione. Si passeggia così tra la ricostruzione del suo studio alla Ghibli, gli storybord, gli oggetti, le foto, i disegni, le immagini e i libri che continuano a ispirarlo. Non ci sono personaggi con umani dentro a salutarti ma le ricostruzioni dei luoghi all'interno delle quali ci si può muovere liberamente. Unica eccezione il gatto bus di peluche accessibile però solo ai bimbi fino agli 11 anni (UFFFF)
15 minuti di cortometraggio originale e impossibile da vedere al di fuori del museo e Totoro un po' ovunque...con i bimbi giapponesi che spalancano gli occhi e fanno piccole urla di gioia.
Ho anche io pompato l'acqua per l'orto di Totoro ;-DD

Il pomeriggio è trascorso più tranquillamente tra le vie di Asakusa con tempio shinto e negozietti di ogni genere..il quartiere degli oggetti da cucina meriterebbe un'intera giornata ;-D

La giornata "andiamo ad Hakone a veder il Fuji e a provar gli onsen" si è trasformata in "ci siam persi nella bufera, speriamo di arrivar a un onsen".
Voler veder il Fuji senza nuvole pare che non solo sia molto difficile ma che porti pure una jella nera (almeno all'ing ;-D), infatti la funivia che porta da Hakone al monte e il battello sul lago erano chiusi causa maltempo, all'inzio ci domandavamo come mai....arrivati sulla cima abbiamo capito: il vento era così forte che non si poteva stare in piedi.
Piccolo particolare: la zona è vulcanica e nota per le fumarole di zolfo quindi oggi con le nuvole basse e il vento non mi sarei stupita di trovare un Caronte giapponese a chiedermi le monetine per trasporto dell'anima ;D

Dopo esserci arrampicati sul monte, esserci persi un paio di volte scendendo con i bus locali (le indicazioni erano scarse e contraddicenti almeno quanto quelle per il centro di Milano), aver rischiato di affogare l'ing che si ostinava a farci voler andar a veder una villa imperiale - bella di certo ma tirava una bora triestina e faceva un freddo da bronchite - abbiam potuto immergerci nell'acqua rovente di un tradizionalissimo onsen.


Semplice e rustico, nulla a che vedere con le nostre terme, ma a 750 yen (meno di 5 euro) si può sguazzare in vasche di roccia con acqua caldissima per ore e uscirne rilassati e lessi come trote .
I tatuaggi non sono un problema per nessuno, regole ferree da seguire e tanto buonsenso: ci si lava molto molto molto bene prima e poi ci si immerge in acqua nudi (zone separate) e ci si ammolla quanto si vuole: da tener presente che l'acqua va dai 40°ai 50° (molto molto molto calda).
Gli asciughini dell'onsen ora son un prezioso souvenir ... e visto che è piaciuto parecchio a tutti non resta che ripetere l'esperienza ;-))

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Stellinaaaa!
Che bello leggere le vostre avventure!!!
Grande idea questo blog!
Mi è dispiaciuto molto non riuscire a salutarti per bene prima della partenza (sto scrivendo in ginocchio sui ceci)...ma non sono stata tanto bene...in vari sensi...e mi sono persa!
Perdonami, sappi che ti penso e leggo le vostre pagine qui...poi al ritorno ci sentiremo con calma!
Goditi ogni minuto!:)

Un abbraccione

Terry

Petula ha detto...

stelassa mi sei mancata!!!!!! non ti preoccupare quando torno organizziamo un sabato veneto (comincia a guardar quando ti sè libera, tosa!) e una bella ciacolata telefonica.
spero nulla di grave e che ti sia ritrovata, in ogni caso ti abbraccio fortissimo