domenica 7 settembre 2008

Campo-grande

Sfogliando qua e là il già citato Ore giapponesi, di Fosco Maraini, ho trovato un bel suggerimento per una meta interessante vicino a Kyoto.


Maraini visita la zona nell'autunno del 1958 e scrive: «La strada per Ōhara [大原] percorre una valle stretta fra le pendici del monte Hiei [比叡山, hiei-zan] da una parte ed i poggi sopra Kurama dall'altra. Ogni tanto i fianchi si allargano ed il breve spazio pianeggiante che risulta appare subito terrazzato a risaie; talvolta invece i monti incombono più vicini, allora rapidi boschi tinti dai colori d'autunno scendono fino a lambire le acque rumorose d'un torrente.
[...]
Dopo un'ultima stretta, ad una dozzina di chilometri da Kyoto, ecco la conca di Campo-grande, cioè di Ōhara.
Fin dai tempi remoti questa conca fu proprietà diretta della casa imperiale. Campi ed aristocrazia, combinazione ovunque piena di fascino [...], che in Giappone si manifesta in maniera particolarmente felice.

[...]
La conca, larga ma non troppo, aprica eppur serrata da ambo i lati fra alti monti severi e boscosi, è cosparsa di villaggi, di templi, di romitori.
Le contadine portano ancora un costume speciale , sfruttato un po' sfacciatamente in certe occasioni ai fini turistici, ma gustosissimo nel taglio delle stoffe e dei colori. Immancabile complemento: la fascina di frasche che si carica, come la brocca dell'acqua in Italia meridionale, sulla testa.», anche se già in una nota del 1988 lo stesso autore precisa che «il bel costume d'Ōhara sopravvive ormai solo tra le commesse dei negozi turistici...»

Prosegue: «Un bastione di grosse pietre coperte dal licheni e borraccine fiancheggia la strada; ad un certo punto vi s'apre una scalinata, tutta cosparsa di rubescenti foglie cadute dagli alberi, che termina sotto un portale dal tetto leggermente ricurvo. Un gaku, un rettangolo di legno preziosamente incorniciato, mostra la scritta "Sanzen-in" [三千院], Tempio Tremila»


Nelle note del 2000 lo stesso autore scrive:
«Ancora salva (ma fino a quando?) è la dolce, gentile, serena, vallata di Ōhara. Il Sanzen-in, il Jakkō-in, e i vari altri templi e sacrari meno noti, restano quasi per miracolo intatti...
Anche le campagne di Ōhara si sono nel complesso salvate dalle solite brutture che appestano i villaggi vicino alle grandi città. Vi si trovano persino delle case rurali, o di stile rurale, col tetto di paglia recentemente rinnovato. [...]»


E conclude:
«Una visita ad Ōhara è un must di qualsiasi sosta a Kyoto»


Seguiremo il consiglio di Maraini: aggiorno subito il non-itinerario :)
Magari tralasciando Arashiyama [嵐山], sul cui effettivo interesse nutro qualche dubbio.



Ah... un'ultima nota.
I giapponesi non si smentiscono mai nella loro passione per mappe e cartine, che - come si sarà forse capito - trovo sempre divertente :)
Sul sito ufficiale di Ōhara (solo in giapponese) si possono trovare due mappe, in versione autunnale e primaverile, con i percorsi e i punti di interesse per ciascuna stagione!

3 commenti:

Blue Whale ha detto...

Ciao, peccato che tu non sia riuscito a prenotare nei ryokan perchè è davvero una esperienza unica. Se vuoi vedere qualcuna delle mie foto ti dò il link http://www.facebook.com/album.php?aid=6749&l=8de8d&id=1196779706

Nicus ha detto...

@blue whale: bellissime foto.
Avete trovato un po' di pioggia, vedo.

Una curiosità: questa foto
http://www.facebook.com/photo.php?pid=112556&id=1196779706&l=8de8d che posto è?

Blue Whale ha detto...

Sono i giardini del tempio Heian-jungu a Kyoto. Ho aggiunto le didascalie a tutte le foto.